Ho vent’anni, sono camerunese, sono vissuto in Italia tanti anni, vivo a Parigi dove studio alla Sorbona.
Da metà luglio a inizio settembre, sono stato presso Incontro fra i Popoli per un breve periodo di stage. Il mio impiego è stato incentrato sulla traduzione di testi, sulla loro revisione e, qualche volta, ho fatto da segretario al presidente dell’associazione.
L’esperienza, breve ma ricca, mi ha fatto crescere professionalmente, culturalmente e umanamente. Ho imparato cosa significa completare i lavori assegnati, ripagando la fiducia accordatami con responsabilità e impegno. Ho imparato a lavorare in ‘squadra’ composta da persone con ruoli diversi. Ho sviluppato sia la capacità di adattarmi alle richieste di ciascuno, che l’attitudine a svolgere mansioni diverse fra loro, acquisendo nuove conoscenze e… senza annoiarmi più. Questa esperienza mi ha reso responsabile e rigoroso.
Oltre a ciò, il tempo trascorso presso Incontro fra i Popoli è stata un’immersione nella cultura italiana e veneta. Tra conversazioni in dialetto, pause caffè e quotidianità in un contesto provinciale, chi svolge il suo stage qui può capire bene o anche solo meglio, cos’è vivere in Italia.
Infine, ho compreso l’importanza dell’umiltà, l’importanza di prendere ogni critica come un’opportunità di crescita, l’importanza di varcare ogni mattina la soglia della porta d’ingresso della sede di Incontro fra i Popoli con entusiasmo e voglia di imparare.
A chi è nel dubbio e si chiede se vale la pena fare un periodo di stage presso Incontro fra i Popoli, dico: “Fatelo, avrete modo di imparare molto”!