Programma: “INIZIATIVA DI EMERGENZA PER IL MIGLIORAMENTO DELLA RESILIENZA DELLE POPOLAZIONI VULNERABILI IN CAMERUN” (aid 12022)

Progetto realizzato con il co-finanziamento di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.
Il contesto
La popolazione dell’Estremo Nord Camerun, come peraltro di tutto il Bacino del Lago Ciad, subisce da decenni gli effetti dei cambiamenti climatici con radicalità di fenomeni quali irregolarità delle precipitazioni, siccità ed aumento di eventi naturali estremi; questi eventi causano mancanza di acqua, la quale limita produttività agricola e del bestiame, indebolimento progressivo della fragile economia di sussistenza e cronicizzazione dell’insicurezza alimentare, nonché malnutrizione. Il drastico cambiamento climatico e le fragili condizioni strutturali hanno portato ad una contrazione dell’economia agropastorale, con un conseguente abbandono delle terre, identificando così ben 819.000 persone in condizione d’insicurezza alimentare tra giugno ed agosto 2021, con un aumento del 250% rispetto al 2020.
La maggior parte delle terre rurali ospitanti le comunità e le loro relative attività risultano non registrate; su queste terre, di conseguenza, è esercitato il controllo statale ed esse possono essere attribuite in qualsiasi momento a degli investitori. Considerato che l’80% delle popolazioni rurali sono impegnate in attività incentrate sulla diversità biologica e che i loro mezzi di sussistenza dipendono dai prodotti di questa biodiversità, l’impossibilità di registrare la proprietà fondiaria provoca non solo una marginalizzazione delle comunità, ma anche una situazione pregiudizievole per la salute, la sicurezza alimentare ed il benessere dell’uomo e del territorio.
Il 90% dei camerunesi di fatto vive quindi una condizione precaria sulle loro stesse terre, il che li rende de facto degli abusivi.
Ne consegue che il 24,8% della popolazione della Regione Estremo Nord Camerun si trova in uno status di insicurezza alimentare, mentre il 38,2% non dispone nemmeno dei necessari mezzi di sussistenza.
Se a livello Paese OCHA (Humanitarian Response Plan, OCHA, 2021) quantifica in 4,4 milioni le persone che in Camerun hanno attualmente bisogno di assistenza (25% di genere femminile e 52% minori da 0 a 17 anni), 1,2 milioni di queste si trovano nella Regione Estremo Nord Camerun. Invece, per quel che concerne la malnutrizione cronica, l’Estremo Nord ha la più grande percentuale di casi su tutto il Camerun: 38,2%, stimando 250.000 persone in stato di forte bisogno di assistenza nutrizionale e localizzate soprattutto nei dipartimenti Logone et Chari e Mayo Sava.
Ai non rari conflitti sociali dovuti alla scarsità di risorse, si sono aggiunte dal 2014 le violenze perpetrate dal gruppo terroristico Boko Haram, che hanno scaturito un momento di stallo nell’attività agricola ed un’ingente mobilità umana interna e proveniente dalla Nigeria. Secondo l’OIM, infatti, la Regione Estremo Nord Camerun ospita 320.000 sfollati interni e 114.000 rifugiati, mentre sono 123.000 i ritornati nei villaggi d’origine. Si è verificato così un aumento di 70.000 persone rispetto a ottobre 2019, di cui il 50,7% maschi, il 49,3% femmine e ben il 64% under 18.
Complessivamente, è stato riscontrato che l’89% degli sfollati si sono spostati a causa dei conflitti armati nella regione, mentre il’11% in ragione dei cambiamenti climatici.
In conclusione, l’aumento della violenza, la mancanza di inclusione nella società e l’impossibilità di prendere parte alla presa di decisioni e all’accesso alle opportunità produttive, stanno fortemente colpendo giovani e donne, che vengono guardati dalle comunità come possibili attentatori-suicidi.
Il progetto
TITOLO:
Soggettività e rafforzamento della resilienza dei sistemi socio-economici ed agro-alimentari delle popolazioni rifugiate, sfollate, ritornate e delle comunità ospitanti nell’Estremo Nord Camerun
OBIETTIVO GENERALE:
L’obiettivo è quello di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dei dipartimenti di Logone et Chari, Mayo-Sava, Mayo Tsanaga e Mayo Danay (Estremo Nord Camerun) attraverso la promozione di strategie e pratiche sostenibili orientate all’aumento delle produzioni agropastorali e alla resilienza all’insicurezza alimentare.
Partner principale del progetto:
Alliance Citoyenne pour le Développement et l’Education à l’Environnement (ACEEN), presente nella regione dell’Estremo Nord dal 2000, ben radicata, riconosciuta e stimata, sia da istituzioni che dalle comunità locali. Avendo alle spalle numerosi interventi di piccolo, medio e ampio raggio, rappresenta il partner più adeguato ad alimentare ulteriori sinergie e complementarità sul territorio.
Contesto di intervento:
10 Municipalità da ampliare e 4 Municipalità di nuovo intervento
Questa nuova proposta di iniziativa, nel quadro del programma AICS AID12022, viene a porsi in naturale continuità al precedente progetto “Soggettività e rafforzamento della resilienza dei sistemi socio-economici delle popolazioni rifugiate e sfollate e delle comunità ospitanti nell’Estremo Nord Camerun” – (AID11226), prevedendo non solo un approfondimento e un ampliamento in 10 municipalità precedentemente target e una mutualizzazione dell’esperienza già acquisita, ma anche ulteriori passi evolutivi in altre 4 municipalità.
Infatti, su 10 delle 14 Municipalità selezionate, il partenariato IfP-ACEEN è già intervenuto, riscontrando inoltre un ottimo impatto. Seppur IfP e/o ACEEN vi abbiano già lavorato, 4 Municipalità sono invece di nuovo intervento nel quadro delle azioni proposte dal partenariato progettuale al finanziamento AICS: Gobo, Zina, Logone Birni e Hilé Alifa
Di seguito una cartina raffigurante le aree di intervento del nuovo progetto “Soggettività e rafforzamento della resilienza dei sistemi socio-economici ed agro-alimentari delle popolazioni rifugiate, sfollate, ritornate e delle comunità ospitanti nell’Estremo Nord Camerun”
Settore operativo:
Agricoltura e Sicurezza Alimentare
L’obiettivo specifico:
Migliorare il livello di sicurezza alimentare e di nutrizione delle popolazioni più vulnerabili in almeno una ottantina di siti antropizzati di 14 municipalità in cui l’accesso umanitario è particolarmente accresciuto, attraverso forme di assistenza alimentare e promozione di modelli e strategie di produzione agropastorale radicati nella cultura locale ma allo stesso tempo performanti, innovativi, sostenibili e riproducibili.
Azioni di emergenza:
- valutazione dei bisogni, acquisto e distribuzione di aiuti alimentari d’urgenza e funzionali alla sicurezza alimentare;
- sostegno alimentare d’urgenza e accesso a cure mediche per minori;
Azioni di resilienza:
- Attuazione dell’approccio partecipativo “Nutrition Durable Pour Tous”, facilitante la prevenzione e il contrasto all’insicurezza alimentare, con relativa sensibilizzazione comunitaria;
- creazione e formazione di Comitati paesani in ambito di sicurezza alimentare e nutrizionale;
- sensibilizzazione ed assistenza delle famiglie più vulnerabili con semi di Moringa Oleifera ed esemplari di specie arboree ad alto potenziale nutritivo, da mettere a dimora in appositi spazi protetti;
- realizzazione campi agricoli didattici (CEP);
- sostegno agli agricoltori più vulnerabili partecipanti ai lavori nei CEP attraverso la disponibilizzazione di capi avicoli e di piccoli ruminanti da riproduzione, nonché un relativo coaching tecnico di prossimità;
- formazione GIC / cooperative agricole;
- accompagnamento cooperative verso un percorso d’eccellenza;
- fornitura materiali, equipaggiamenti agricoli e dotazioni infrastrutturali rurali alle cooperative di eccellenza;
-
produzione libretti / brochure inerenti a pratiche sostenibili di mitigazione e di adattamento in contesto rurale, a promozione dei diritti umani, nonché a pianificazione ecologica della produzione;
- rafforzamento della sessantina di AVEC precedentemente strutturate
- strutturazione di almeno 50 nuove AVEC;
- sostegno alle nuove AVEC con kit gestionali e disponibilizzazione di fondi per microcredito;
- promozione di interventi di manodopera locale, remunerati nella forma di cash for work, volti a rafforzare i mezzi di sussistenza delle popolazioni dei siti target, in primis le produzioni agro-alimentari (opere di controllo e contenimento idraulico, piccole infrastrutture di passaggio, ripristino di terre degradate, ecc.).
Beneficiari:
- almeno 8.000 rifugiati fuori campo, sfollati interni e ritornati assistiti in aiuti alimentari e NFI (circa il 50% di genere femminile ed almeno il 50% minori);
- almeno 20.000 famiglie beneficiarie dell’approccio partecipativo “Nutrition Durable Pour Tous”, di cui le più vulnerabili ed in stato di insicurezza alimentare grave beneficiarie di semi e specie arboree c.d. super-food;
- almeno 4.000 bambini malnutriti assistiti con disponibilizzazione di complementi alimentari;
- almeno 8.000 contadini formati nel quadro dei CEP (almeno il 70% donne o under 35), i più vulnerabili e rispondenti dei quali assistiti pure in mezzi di produzione;
- almeno 3.000 soci di Gruppi di Iniziativa Comunitaria / Cooperative beneficiari di nuovo know-how e condotti ad una maggior apertura verso il protagonismo di giovani e donne: la sessantina di cooperative aventi raggiunto standard d’eccellenza ed aventi una constituency di donne e under 35 per almeno il 70% beneficerà pure di mezzi e nuova infrastrutturazione rurali;
- almeno 1.000 soci di AVEC (Associazioni locali di Risparmio e Credito) di cui almeno il 70% sono donne o under 35;
- almeno 100 famiglie povere e vulnerabili supportate nella forma di cash for work per lavori volti a rafforzare i mezzi di sussistenza delle popolazioni dei siti target;
Scopri online la mostra didattico-fotografica direttamente dalle località di realizzazione del progetto
Novità: Presentazione multimediale dell’iniziativa in lingua francese
Come sostenere il progetto
- Con una donazione online:
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- Con un bonifico all’IBAN: IT56H0832762520000000011861
Causale: Progetto Resilienza Comunitaria in EN Camerun
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- Con un bollettino postale al c/c n.12931358
(scarica il bollettino precompilato)
*Le donazioni, detraibili/deducibili nei termini previsti dalla legge italiana, saranno destinate alla costruzione di nuove classi scolastiche, punti d’acqua potabile e a rifornire ospedali e dispensari sanitari di medicinali e delle strumentazioni di cui sono carenti.