Cari soci di Incontro fra i Popoli, vi ringrazio perché siete speranza e fiducia nel futuro, speranza di un mondo migliore. Spesso mi sono interrogata sugli “aiuti” ai paesi in difficoltà. Mi chiedevo: veramente inviando un container di vestiti stiamo facendo cosa buona? È questo quello di cui hanno bisogno? E quando smetteremo di farlo, cosa succederà? Pensavo: “Beh, meglio così che niente”.

Con Incontro fra i Popoli invece, mi sono ricreduta.

L’esperienza in Congo mi ha fatto riflettere, mi ha obbligata a pormi un’infinità di domande, alle quali a volte avrei preferito non avere risposte da quanto cruda e dura è la realtà di quei posti. Dove sono gli animali esotici, i leoni, le antilopi …? Dov’è invece la corrente elettrica, l’acqua, la rete stradale, …? Cosa fanno quei bambini tutti soli? E quelle bimbette fanno davvero le prostitute? Perché? Perché? Perché?

Conoscere e vivere un’altra cultura, condividere un modo di pensare diverso dal nostro, un’angolazione differente di vedere la vita, è un’esperienza di ricchezza inestimabile. Ho cambiato le lenti attraverso le quali osservavo il mondo e lo guardo ora da un’altra prospettiva.

Ho scoperto e visto che uno sviluppo è possibile. Ho scoperto che collaborare mano nella mano è vincente. L’assistenzialismo crea aspettative che non possono essere mantenute, deresponsabilizza i beneficiari, arresta lo sviluppo.

Voi, al contrario, siete l’humus che permette a questi semi, preziosi e in pericolo, di crescere in grandi piante e seguire il loro corso. Siete la primavera che fa sbocciare le capacità dei giovani leader di quelle popolazioni.

E tutto questo lo fate sempre in punta di piedi e con il massimo rispetto di cui hanno bisogno le altre culture.

Per tutto ciò e per la filosofia che vi caratterizza, sarei onorata di far parte della vostra associazione. Grazie per avermi dato l’opportunità di vivere l’esperienza più forte della mia vita!

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