Il 15 settembre 2016 inizia la mia avventura con Incontro fra i Popoli. Precedentemente a quella data, aspettavo una chiamata da Leopoldo Rebellato, presidente dell’associazione. Ero entusiasta, felice ma allo stesso tempo ansiosa. Non riuscivo, neanche per un momento, ad immaginare come sarebbe stato…
Fino a quando, un pomeriggio, Leopoldo mi telefona e dice: “Quando ci vediamo per il colloquio? Prendi l’agenda”. Tra il panico e la strana sensazione, riuscii almeno a rispondere “Ci vediamo il 15 settembre”.
Quel giorno arrivò, e tra un treno e l’altro giunsi in terra veneta per incontrare Incontro fra i Popoli, Leopoldo e lo staff dell’associazione. Sin da subito ebbi un’impressione positiva dell’ambiente e tra la cordialità delle persone e del presidente, il tempo e il colloquio passarono senza che me ne accorgessi. Leopoldo, iniziò a raccontarmi le diverse iniziative che l’associazione effettua in varie aree del mondo. Quella mattina si concentrò sulla Romania, mia meta per il percorso di stage universitario. Alla fine del tutto, me ne andai con una strana sensazione. . . comunque molto positiva!
Da quel giorno i mesi sono passati e siamo arrivati al 9 gennaio 2017, data del mio arrivo a Cittadella, per trascorrere 15 giorni di formazione con Incontro fra i Popoli. Quel giorno ero ancora più stranita rispetto al primo incontro, perché in quel momento ho avuto la consapevolezza che stavo iniziando sul serio un percorso “formativo” . . . fatto di tante componenti, di tanti elementi. La prima impressione avvertita è stata paura, paura di non essere all’altezza, che poi mi è passata. Leopoldo mi ha sempre detto: “Bisogna osare nelle cose”. Questa è una delle frasi che porterò con me sempre e magari perché no, potrò trasmettere quest’idea alle persone con cui starò in Romania. I primi giorni a Cittadella iniziano a volare, mentre io mi immergo sempre più nelle attività dell’associazione. Ecco che arriva la prima animazione nelle scuole (Mondopoli), cui Leopoldo mi ha dato la possibilità di assistere. Finita l’animazione ero soddisfatta e contenta non solo della giornata, ma soprattutto di aver scelto l’associazione giusta con cui fare un’esperienza di vita fantastica. Durante quell’attività svolta con bambini e ragazzi, mi sono resa conto di quanto l’associazione si impegni nel trasmettere un messaggio impregnato di e credenze per sensibilizzare le nuove generazioni alla costruzione di un mondo migliore. Non è facile, soprattutto nel momento attuale, parlare ai giovani, eppure Incontro fra i Popoli “vuole farlo”, ci crede e non si arrende. Questo mi ha portata ad apprendere dal loro operato tante cose, non solo la presa di fatto che il mondo sia ingiusto e che ci sono zone del globo terrestre che soffrono, ma in particolare il “non fermarsi”. Ho capito qui a Cittadella ancora di più cosa vuol dire continuare… continuare a sperare che qualcosa possa cambiare!
Mi ritrovo qui, oggi 19 gennaio, a scrivere quello che penso su Incontro fra i Popoli. Quello che posso dire è semplicemente che con la sua umiltà, serenità e gioia, l’associazione riesce a trasmetterti un senso pragmatico di cosa significano parole come solidarietà, cooperazione e crescita.