PROGETTO: “Ponti di prevenzione, resilienza e sviluppo integrale dinnanzi alle sfide alimentari e umanitarie minaccianti le comunità transfrontaliere Camerun-Chad della Vallata del Logone-Chari”

Progetto co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con la quota Irpef dell’otto per mille

IL CONTESTO GENERALE

Il bacino del Lago Chad, tra i più grandi acquiferi dell’Africa, ospita oltre 50 milioni di persone, per lo più famiglie rurali che vivono di agricoltura, allevamento e pesca di sussistenza. Queste attività sono fortemente compromesse dal cambiamento climatico, che causa piogge irregolari, siccità e inondazioni, riducendo la produttività agricola, danneggiando i pascoli e mettendo a rischio la sicurezza alimentare. Il Ciad è tra i dieci Paesi più vulnerabili alla crisi climatica (indice GAIN 2020), mentre il Camerun rientra nei primi quaranta.

Il degrado ambientale e l’aumento dell’inquinamento minacciano la biodiversità, da cui dipende l’80% della popolazione locale per il proprio sostentamento. Povertà e deterioramento ambientale si alimentano a vicenda.

A questo quadro si sommano le violenze di Boko Haram, che da oltre 12 anni colpiscono l’area saheliana tra Nigeria, Niger, Camerun e Ciad, causando più di 2,8 milioni di sfollati interni e oltre 265.000 rifugiati (OCHA, 2022).

In Camerun, 4,7 milioni di persone necessitano assistenza umanitaria, di cui 1,6 milioni nell’Estremo Nord; in Ciad, 5,5 milioni vivono in condizioni di estrema vulnerabilità, aggravate da crisi strutturali (bassa produttività, mancanza di infrastrutture) e congiunturali (blocco dei mercati, inflazione, crisi climatica).

Molti sfollati e rifugiati hanno perso i mezzi di sussistenza e dipendono quasi totalmente dagli aiuti umanitari, in diminuzione. In Estremo Nord Camerun si contano oltre 427.000 sfollati interni e 115.000 rifugiati; il 98% si è spostato per conflitti armati e il 2% per cause climatiche. Le principali fonti di reddito restano agricoltura, raccolta di legna, lavoro giornaliero, allevamento, commercio e pesca.

2,3 milioni di camerunesi (11% della popolazione) sono esposti all’insicurezza alimentare con 630.000 persone e quasi 300.000 bambini colpiti solo nell’Estremo Nord. In Ciad, 3,6 milioni di persone sono in grave insicurezza alimentare: il Paese è al quarto posto mondiale per indice della fame.

Nell’area transfrontaliera Camerun–Ciad circa 400.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta.

In questo contesto, giovani e donne subiscono emarginazione e sospetti di connivenza con Boko Haram, aumentando tensioni e violenze di genere. La coesione sociale e la pace dipendono oggi da interventi inclusivi che rafforzino resilienza, produzione sostenibile e pari accesso alle risorse per rifugiati, sfollati e comunità ospitanti.

IL CONTESTO SPECIFICO DI INTERVENTO

Almeno 75 località target, di cui circa 50 in Estremo Nord Camerun e circa 25 in Ciad, facenti parte di 9 “Arrondissement” (grandi municipalità), site nel Dipartimento camerunese Logone et Chari e nella Provincia ciadiana Hadjer-Lamis: • Blangoua, Goulfey, Logone-Birni, Kousseri, e Zina – Dipartimento Logone et Chari; • Karal, Mani, Massaguet e N’Djamena Fara – Provincia Hadjer Lamis.

OBIETTIVO GENERALE:

L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni transfrontaliere Camerun – Chad abitanti la Vallata del Logone-Chari, attraverso la promozione di: strategie e pratiche sostenibili nelle filiere alimentari (agricoltura, allevamento, pesca, trasformazione, conservazione, commercializzazione e consumo); resilienza degli attori socio-economici locali; coesione sociale; percorsi di sviluppo endogeno partecipativi.

OBIETTIVO SPECIFICO

Migliorare il livello della sicurezza alimentare e nutrizionale, della soggettività e della resilienza delle popolazioni e delle loro espressioni economiche e sociali, in almeno 75 località di 9 Municipalità della Vallata del Logone-Chari, alla frontiera Camerun Chad.

PARTNER DI PROGETTO

Incontro fra i Popoli collabora in questa iniziativa con le realtà di società civile camerunese ACEEN e ciadiana OSLT.

PRINCIPALI ATTIVITÀ

  • Seminario di rafforzamento rivolto ai membri del team di progetto;
  • Seconda edizione e diffusione del libro “Le bien-être au Sahel”;
  • Valutazione del livello di sicurezza alimentare e nutrizionale di ogni sito target;
  • Sensibilizzazione e formazione della popolazione sulle buone pratiche di sicurezza alimentare e nutrizionale, con avvio e strutturazione di comitati locali ad hoc;
  • Sostegno alimentare d’urgenza valorizzante produzioni locali e sostegno all’accesso a cure mediche ai minori in situazione di malnutrizione grave;
  • Realizzazione di “CEA” – campi agricoli didattici;
  • Accompagnamento e sostegno con input produttivi di almeno 75 cooperative operanti in filiere agroalimentari;
  • Creazione/ristrutturazione di circa 85 “Gruppi Risparmio e Credito” (GEC);
  • Diagnosi partecipata sulle vulnerabilità alle catastrofi ed epidemie, ai conflitti locali e sulle cause che bloccano uno sviluppo integrale nelle comunità dei siti target + Attività di coaching per promuovere soluzioni e mobilitazione di risorse endogene alle problematiche emergenti, anche attraverso la creazione/il rafforzamento di quadri di consultazione / governance locale.
  • Promozione ed accompagnamento di interventi comunitari ad alta intensità di manodopera locale (HIMO), volti a rafforzare i mezzi di sussistenza delle popolazioni dei siti target, in primis le produzioni agroalimentari.

BENEFICIARI

I beneficiari diretti si stima saranno almeno 50.000 persone. Nello specifico, saranno:

  • i membri del team di progetto che vedranno le proprie competenze rafforzate;
  • i servizi-pubblici e le autorità amministrative e tradizionali più direttamente coinvolte;
  • gli agricoltori che seguiranno l’esperienza dei “Champ Ecole Agroecologique”;
  • gli allevatori e pescatori formati sulle buone pratiche di valorizzazione delle risorse, nonché di trasformazione e conservazione dei prodotti derivati;
  • i leader locali formati in agricoltura, allevamento e pesca sostenibile, imprenditoria societaria, sviluppo comunitario, ecc.;
  • le cooperative agro-alimentari ed i rispettivi membri formati ed accompagnati verso livelli di eccellenza, se del caso pure sostenute con input produttivi;
  • i Gruppi di Risparmio e Credito (GEC) ristrutturati o creati ex-novo composti da agricoltori, pescatori e allevatori per permettersi di finanziare le proprie AGR grazie ai fondi mobilitati;
  • le donne che beneficeranno di formazione e accompagnamento in ambito di salute materno infantile;
  • i bambini che beneficeranno di una migliore nutrizione;
  • tutti coloro che si implicheranno nella concezione ed esecuzione di iniziative comunitarie di prevenzione e resilienza a disastri e rischi naturali, nonché per il rafforzamento della coesione sociale e della coesistenza pacifica.

All’interno delle pre-citate categorie, donne e i giovani saranno beneficiari privilegiati in ragione della loro accresciuta vulnerabilità e delle diverse forme di discriminazione cui sono soggetti. Saranno perciò il target prioritario delle attività previste.

Il numero di beneficiari indiretti si stima sarà di almeno 250.000 persone che risentiranno degli effetti positivi dell’azione.

 

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