Buongiorno,
sono Megi, studentessa di Padova che ha fatto il colloquio per poter svolgere qui il mio stage.
L’incontro con Leopoldo e con gli altri stagisti mi ha lasciato dentro un senso profondo di ispirazione e una spinta forte a mettermi in gioco. Più che un colloquio, è stato uno scambio umano, autentico, in cui mi sono sentita ascoltata e anche “provocata” nel modo giusto. Mi ha colpito l’idea che non basta sapere, non basta la teoria: serve il coraggio di buttarsi, di fare, di sbagliare, di sporcarsi le mani per davvero. Solo così si può crescere e contribuire in modo concreto.
Leopoldo ha sottolineato quanto siano importanti la dedizione e la costanza, e questo mi ha fatto riflettere. Mi ha sollecitata a dimostrare prima ancora che a lui a me stessa, la volontà di intraprendere questo percorso non come un semplice stage, ma come un vero lavoro su di me, sulle mie convinzioni, sui miei limiti. È stato come un invito a scegliere davvero, con consapevolezza e passione, questa strada.
La parola “resilienti” che ha usato per descrivere i popoli con cui si lavora mi ha toccata profondamente. Non “paesi in via di sviluppo”, ma comunità forti, ricche di dignità, da cui abbiamo molto da imparare. Questo ribalta tutto.
Ho percepito Incontro fra i Popoli non solo come un nome, ma un modo concreto di stare nel mondo, guardando le persone negli occhi e costruendo relazioni vere. Sento di volerci essere, pronta a mettermi in gioco, a dare il mio contributo e a imparare ogni giorno. Perché in esperienze così, non è solo chi riceve ad arricchirsi, ma chi si mette in cammino, con umiltà e voglia di esserci davvero.
