Mi chiamo Nicolas Boratto, ho sedici anni e frequento l’IIS “Meucci” di Cittadella. Sto frequentando questo stage su consiglio della psicologa del mio istituto.
Ecco alcune cose che ho fato durante lo stage:
- 30 aprile: trasferisco con altri un garage di lamiera dal terreno dell’associazione Papa Giovanni XXIII ad una casa privata.
- 2 maggio: aggiorno l’indirizzario postale di IfP.
- 3 maggio: assisto il prof. Rebellato durante tre ore di animazione presso la scuola media di Altichiero.
- 6 maggio: graffetto le 50 copie di traduzione in francese della rivista di IfP.
- 9 maggio: annaffio l’orto dell’associazione Papa Giovanni XXIII.
- 11 maggio: partecipo all’animazione del prof. Rebellato presso l’Istituto “Einaudi” di Bassano.
- 13 maggio: batto alcuni temi di ragazzi di una scuola media di Padova su un’attività di animazione di Maria Nichele.
- 17 maggio: aggiorno l’indirizzario elettronico di IfP; riordino il magazzino di Stella del Sud – Bottega del Mondo.
- 20 maggio: aiuto un’anziana signora a raccogliere e sbucciare i piselli del suo orto.
- 23 maggio: al mattino aiuto a fare un mercatino, con le volontarie dall’equo solidale (Stella del Sud); al pomeriggio aiuto con l’alpino Sergio a caricare e poi portare da Villa del Conte a Tombelle – Padova 810 Kg di tappi di plastica.
- 24 maggio: continuo l’aggiornamento dell’indirizzario e-mail di IfP e aiuto il mercatino dell’equo solidale in ospedale.
- 26 maggio: diffondo in città i volantini per la festa Incontro i Popoli.
- 30 maggio: presto servizio vendita presso la Bottega del Mondo, poi sistemo i turni delle volontarie.
- 31 maggio: spedisco circa 2000 e-mail di invito a partecipare al referendum sull’acqua.
- 5 giugno: partecipo alla Festa di Incontro fra i Popoli, dove relaziono sulla mia esperienza.
- 10 giugno: bucchetto su tutte le cassette della posta di Borgo Treviso il depliant di invito ad andare a votare per il referendum sull’acqua.
- 11 giugno: continuo il bucchettaggio per il referendum.
- 14 giugno: traduco dall’inglese all’italiano una lettera arrivata al prof. Rebellato, poi con Maria vado a ritirare i sacchi di tappi di plastica dalla scuola elementare Cornaro Piscopia.
- 15 giugno: collaboro alla costruzione di una tettoia da 50 m² per una famiglia di immigrati.
- 16 giugno: io e il vecchio alpino Sergio, carichiamo e portiamo a Padova 915 Kg di tappi.
- 25 e 26 giugno: partecipo alla gita sulle Dolomiti.
Ecco alcune cose che ho appreso:
- Dall’animazione alla scuola di Altichiero (Il Grande Banchetto Mondiale): fra i popoli c’è un divario economico enorme.
- All’Einaudi di Bassano, il prof. Rebellato ha parlato delle nostre origini che sono “mulatte”, cioè noi non siamo davvero Veneti come dicono tanti partiti; sul nostro territorio ne sono passate moltissime di popolazioni; allora noi non siamo Veneti “purosangue”. Questa esperienza mi è piaciuta moltissimo, sia per come l’ha esposta il professore, sia perchè mi sono confrontato con i miei coetanei.
- Dall’esperienza presso Stella del Sud – Bottega del Mondo: in Africa, anche se hanno meno attrezzi tecnologici di noi, riescono a costruire oggetti bellissimi grazie alla loro intelligenza e fantasia.
- Dai lavori manuali: quando c’è un lavoro da fare, non c’è mai un orario preciso, ma si lavora fino a che si finisce.
- Dalla vendita dei prodotti del Commercio Equo: i generi alimentari fatti in Africa, non sono merce scadente, ma sono uguali ai nostri (peccato che la gente non lo sa e non si fida).
- Lavorando con l’alpino Sergio a caricare e scaricare i tappi: il lavoro di molti volontari, tipo Sergio o quelli di “Incontro fra i Popoli” sembra poco importante, ma in realtà serve molto, perché aiuta molta gente in pessime situazioni.
- Siamo arrivati nelle Dolomiti, al Passo Giau sabato sera, abbiamo montato le tende, mangiato e dormito, disturbati dalle volpi. Il giorno dopo abbiamo fatto l’Avenau, il Nuvolau e le Cinque Torri: vere opere d’arte naturali mai viste prima. Ho fatto camminate meravigliose, anche se lunghe.
- Con “Incontro fra i Popoli” ho vissuto esperienze bellissime, ho imparato che non è tutto semplice come si vorrebbe, ma le cose bisogna sudarsele.