Dopo quattro anni di studi universitari in lingue e relazioni internazionali, dovevo fare uno stage di sei mesi presso un ente o un’azienda nel paese della mia seconda lingua straniera, e cioè l’Italia.

Dopo aver mandato qualche decina di CV a varie ONG italiane, ricevetti 5 o 6 risposte. Per la maggior parte si trattava di grandi enti basati a Milano o Roma, salvo uno, che si trovava in una piccola cittadina veneta, a Cittadella. Dopo vari colloqui telefonici, Incontro fra i Popoli era stata l’unica ONG con la quale avevo potuto parlare con semplicità e che mi proponeva di affiancarmi e partecipare alle varie attività dell’associazione.

Era quindi deciso: partivo a gennaio per Cittadella – con una certa apprensione di ciò che avrei trovato come struttura.

Con mio sollievo, molto rapidamente sono stata accolta e integrata al gruppo di giovani collaboratori dell’associazione. Durante questi sei mesi, ho avuto modo di fare cose molto diverse per ognuno dei settori nei quali opera Incontro fra i Popoli; e durante gli ultimi due mesi, mi sono concentrata di più sui settori della Cooperazione fra i Popoli e quello dell’Educazione alla Mondialità.

Ognuna delle mansioni, anche quelle più semplici, hanno costituito un percorso di formazione continua e progressiva che mi ha permesso di capire ogni giorno qualcosa di nuovo sull’associazione, la sua filosofia, il suo lavoro e più in generale il mondo della cooperazione allo sviluppo.

Più che un’esperienza professionale, questo stage è stato un’esperienza di vita. Le persone che ho incontrato e l’associazione nel suo insieme, mi hanno confortata nella mia decisione di orientarmi professionalmente alla cooperazione allo sviluppo e di fare in modo di tenere vivi i miei ideali.